Gli alunni delle classi terze delle quattro Scuole secondarie di primo grado di Jesi insieme con i loro insegnanti hanno organizzato per il 25 Aprile una manifestazione pubblica, aperta alla cittadinanza tutta, per la celebrazione del 70° anniversario della Liberazione. In sella alla bicicletta, dopo il raduno alle ore 8 presso il monumento degli Orti Pace, si percorrerà un giro di circa 10 Km per raggiungere quattro luoghi della nostra città, segnati tragicamente dalla guerra di liberazione e ricordati con lapidi, cippi, croci. Questo il video del flash mov della nostra Secondaria Savoia e a seguire l’articolo di Silvia Sassaroli, una delle docenti coinvolta nel progetto.
Sono venuta a conoscenza del progetto ‘La memoria va in bici’ l’anno scorso (a.s. 2013/2014), dovendo completare il mio orario di lavoro presso la Scuola Secondaria di Primo Grado ‘Lorenzini’ e tale progetto era alla sua II edizione. Ho avuto, così, modo di apprezzarlo e di prendervi parte; è stato allora che abbiamo pensato di allargare l’iniziativa alle altre Scuole Secondarie di Primo Grado di Jesi per l’anno scolastico successivo, in occasione del 70° anno dalla Liberazione, del resto la mia sede di lavoro è presso la scuola Secondaria di Primo Grado ‘Duca Amedeo di Savoia’.
La difficoltà più grande che si incontra nell’affrontare un progetto interscolastico è quella di costituirsi, in quanto docenti, in comunità al servizio del territorio, non più soltanto come singola scuola con il suo Piano di Offerta Formativa, la sua autonomia e la sua organizzazione interna, ma anche come gruppo allargato che unisce competenze, professionalità, sensibilità differenti impiegando tempo ed energie anche e soprattutto al di là del canonico orario scolastico. Il nostro Istituto, grazie anche alla disponibilità del Dirigente Scolastico prof.ssa Maria Rita Fiordelmondo, ha inteso investire, nonostante le ristrettezze economiche, un piccolo budget per preparare al meglio il flash mob, previsto per la giornata del 25 aprile, dunque per riconoscere il lavoro dei docenti e degli esperti esterni coinvolti.
Per il nostro progetto, appunto ‘La memoria va in bici’, tale sforzo ha avuto la finalità di avvicinare gli studenti alle fonti e ai documenti materiali, alle testimonianze orali presenti sul territorio per far entrare i ragazzi e le ragazze in contatto con un recente passato, quale quello della Seconda guerra mondiale e per dar loro la possibilità di aprirsi a delle domande attraverso l’interrogazione e l’interpretazione di quegli stessi.
Finalità altrettanto importante è stata quella di rendere i giovani parte attiva, partecipi rispetto alla celebrazione della memoria e al riconoscimento di valori quali quelli della resistenza alla tirannide, della libertà e dell’indipendenza, costituendosi essi stessi in comunità durante una celebrazione pubblica, sul modello e sull’esempio fornito dai loro insegnanti, sentendosi gli uni e gli altri, docenti e allievi, membri di una cittadinanza attiva e al servizio del proprio territorio.
Un’opportunità, dunque, di sperimentare una resistenza nei tempi moderni che è contrasto all’individualismo. al consumismo, all’approccio eccessivamente virtuale rispetto alla realtà, oggi largamente diffusi e tali da privare i giovani della loro identità più autentica, innanzitutto di membri di una comunità, ma anche talvolta delle loro energie e potenzialità più grandi, delle consapevolezze emozionali e infine della loro intimità.
Abbiamo voluto metterci in gioco, come docenti all’interno delle nostre istituzioni scolastiche, nel costituire una comunità interscolastica e affrontando svariate difficoltà tra cui quelle economiche, per permettere ai nostri studenti di acquisire i valori educativi e formativi che andranno a stimolare in loro l’essere persone e cittadini consapevoli di sé, della storia del territorio in cui vivono attuando partecipazione civile e senso civico.
Prof.ssa Silvia Sassaroli