“… e i libri dovrebbero stare incustoditi nei posti pubblici e spostarsi insieme ai passanti che se li portano dietro per un poco e dovrebbero morire come loro, consumati dai malanni, infetti, affogati giù da un ponte insieme ai suicidi, ficcati in una stufa d’inverno, strappati dai bambini per farne barchette, insomma ovunque dovrebbero morire tranne che di noia e di proprietà privata, condannati a vita in uno scaffale…”
Erri de Luca, “Tre cavalli”
Bookcrossing significa condivisione di libri, significa leggere un libro e poi decidere di abbandonarlo, per permettere ad altri di leggerlo, di provare emozioni…
Diceva Arthur Bloch “Non si perde mai nessun libro prestandolo, a eccezione di quelli cui si tiene particolarmente”. Questa è un po’ la filosofia del bookcrossing, ossia della condivisione dei libri con altra gente. Il bookcrossing è nato nel marzo 2001 con Ron e Kaori Hornbaker che, prendendo spunto da alcuni sistemi di tracciamento in rete, lanciarono il sito www.bookcrossing.com per lo scambio libero dei libri.
www.bookcrossing-italy.com è la versione italiana e conta ad oggi più di 21.000 iscritti distribuiti sul territorio nazionale tra città e provincia.
“L’intenzione è quella di condividere un libro con il mondo, liberandolo: è il modo che una persona ha per offrire a tanti l’occasione di arricchirsi delle stesse o di altre emozioni. Se l’idea di abbandonare un libro in giro ti sembra strana, per un bookcorsaro il libro è il mezzo per trasmettere un’emozione e questa non smette di esistere quando il libro non c’è più”.
Come è nata la condivisione di libri che si fa nel bookcrossing?
Volendo capire come è nata questa iniziativa, è necessario andare indietro nei secoli, perché già nella Grecia antica il filosofo Teofrasto liberava scritti chiusi in bottiglia in mare. Nei più recenti anni ’70 fu lanciato il Progetto Gutenberg con l’obiettivo di realizzare una biblioteca di testi stampati in formato elettronico leggibile gratuitamente da chiunque in quanto libri senza copyright o con copyright scaduto (oggi sono chiamati eBook). Negli anni ’90 abbiamo avuto molti esempi di progetti per lo più americani, quali ad esempio Born to read (in italiano l’iniziativa si chiama Nati per Leggere) lanciato con il fine di permettere a tutti, anche a chi si trovava in ospedale e a chi non aveva i mezzi economici, di leggere un buon libro! Il progetto è nato nella sala d’aspetto di pediatria di un ospedale di Boston, dove i libri messi a disposizione dall’ospedale, sparivano regolarmente… perché allora non istituzionalizzare il furto? E così fu, libri liberi, da leggere e far circolare, per l’arricchimento di tutti e per la felicità di tutti i bambini.
Come funziona il bookcrossing?
I libri si possono trovare casualmente (in stazione, su una panchina, in un locale o altro luogo) o in una zona di scambio ufficiale (Official Crossing Zone, OCZ), ossia zone formalmente registrate dove sono a disposizione i libri rilasciati da altri bookcorsari e dove chiunque può prendere o liberare libri. Le OCZ possono essere di vario tipo: sale d’attesa ospedaliere, biblioteche, locali pubblici che aderiscono all’iniziativa. Sono presente in molti paesi.
Sul libro sono riportate informazioni sul bookcrossing: il codice del libro BCID e il link del sito www.bookcrossing.com. Il lettore deve quindi entrare nel sito, inserire il codice e registrare il ritrovamento del libro. In questo modo è possibile visualizzare il percorso del libro. Il lettore può quindi scrivere il proprio commento, ad esempio il luogo di ritrovo, suggerimenti e impressioni sull’iniziativa e tanto altro ancora. Non importa essere registrati al sito. E il tutto è gratuito. Finito il libro, “lascialo libero di seguire la sua strada”. Basta restituirlo nella OCZ di origine o da qualche altra parte dove qualcun altro potrà raccoglierlo.
Se poi si hanno dei libri impolverati sulla libreria e si vuole condividerli, se si vuole scambiare con qualcun altro le sensazioni che il libro appena letto ha donato… basta registrarsi sul sito del bookcrossing per ottenere il codice BCID e far girare il libro liberamente o chiedere supporto alla varie comunità di bookcrossing nate in più città.
Le 3 regole del bookcrossing, le cosiddette 3 L sono:
1. Leggi un buon libro (dovresti già sapere come si fa, vero?)
2. Legalo al BCID (aggiungendo le tue impressioni su questo libro), crea un numero BCID personale (BookCrossing ID number) per la copia che stai per liberare, ed etichetta il libro
3. Liberalo per farlo leggere a qualcun altro (passalo a un amico, lascialo sulla panchina del parco, donalo a chi non ha i mezzi per poterselo comprare, “dimenticalo” in un luogo affollato come un pub, una sala studio ecc…), e segui il percorso del tuo libro attraverso le notifiche di ritrovamento che ti arriveranno ogni volta che qualcuno segnalerà il BCID attraverso il sito. E facendo le Release Notes del libro, altri, andando su Go Hunting, potranno provare a trovarlo!
Intorno a questa progetto, nel corso degli anni sono nate molte altre iniziative, soprattutto le comunità di bookcorsari, persone appassionate di letteratura e iscritte ai siti di bookcrossing e i forum che permettono di scambiarsi suggerimenti, consigli sui libri, lanciare incontri virtuali e non. Mensilmente sono inoltre organizzati in varie città degli incontri tra i bookcorsari, sempre segnalati sul sito. Molti comuni italiani sostengono l’iniziativa nei loro siti o in quelli degli informagiovani locali.
Ultimamente poi sono sorte alcune varianti sul tema: bookrings, bookrays e bookboxes, ossia liste di utenti che si scambiano (anche tra continenti diversi) libri via posta. Nel bookrings, l’ultimo iscritto della lista rispedisce il libro a chi ha iniziato la lista; nel bookray l’ultimo della lista decide se rilasciare il libro “in the wild” oppure organizzare un altro bookray; nel bookboxes i libri viaggiano, sempre per posta, in una scatola contenente tutti insieme; di solito i libri che fanno parte del pacco sono scelti con una logica (autore, argomento, genere, nazionalità ecc). Frequentemente i volumi vengono sostituiti ad ogni passaggio, ferma restando la logica iniziale.
Il bookcrossing si base su alcuni principi base: passione per la lettura, disponibilità alla condivisione della cultura e libertà di iniziativa! E a chi pensa che questa pratica sia solitaria poiché non c’è contatto diretto tra i partecipanti, basta rispondere che dietro a tutto questo esiste una comunità fiorente di persone che ha in comune valori e progetti e un concetto di condivisione che spesso unisce e permette di trovare nuovi amici!
Un suggerimento, prima di partire per un viaggio, per conoscere il paese che state per visitare, armatevi di buone guide, stampatevi gli articoli che più vi interessano, controllate nei gruppi di discussione i migliori luoghi dove alloggiare e mangiare e cercate di farvi un idea sugli usi e costumi del luogo. Per far questo approfittate del bookcrossing, nelle zone di scambio ufficiale si trovano anche guide di viaggio, spesso con annotazioni e dritte, e poi è utile, ecologico e magari si conoscono anche nuovi compagni di viaggio.